Nelle quattro ampie sezioni del volume si alternano conferenze e relazioni tenute a convegni o presso prestigiose istituzioni internazionali (tra queste, due lezioni a Harvard del 1967, finora inedite); saggi e articoli eterogenei per respiro e temi trattati, che abbracciano con pari curiosità intellettuale e responsabilità etica la musica propria e altrui, il lavoro nello Studio elettronico, il teatro, il rock, la musica popolare e tanto altro ancora; note di sala, voci enciclopediche, ricordi e omaggi a “compagni di strada” (anche lontani nel tempo o dalla propria arte), profili di musicisti, pittori o scrittori da festeggiare o commemorare, reazioni polemiche alimentate da letture o dibattiti e altre testimonianze sollecitate dai temi piú diversi.
L’insieme di questi Scritti sulla musica offre per la prima volta una panoramica esaustiva e articolata di un pensiero, sempre critico e lucido, in cui un prisma di problematiche legate al fare musica convive, nutrendosene, con stimoli tra i piú diversificati e spesso apparentemente distanti dalla propria realtà artistica. Nell’insieme, una somma di idee, dati e testimonianze indispensabile non solo per conoscere Berio nei suoi innumerevoli addentellati fra musica e tutto ciò che è arte e pensiero, ma anche uno strumento – realizzato con criteri filologici – per comprendere punti fermi e svolte delle vicende musicali nella seconda metà del Novecento.
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